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Dimmi pure una data che può andarti bene
Charles Marlow è l'alter ego di Conrad. Come narratore onnisciente lo trovate, oltre che in Cuore di Tenebra, nel suo capolavoro, Lord Jim. Ma anche in Gioventù e Chance. Il nome Marlow è ispirato a Cristopher Marlowe, noto commediografo del periodo elisabettiano. Il padre di Conrad era un discreto poeta e traduttore dall'inglese al polacco delle opere di Shakespeare. Forse lo spunto del nome viene dalla sua infanzia.
@ LittleSpiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler
Io mi sono fatto un idea... (o un viaggio? Ditemi voi ) Credo che Conrad non voglia essere identificato col narratore primario, perché è invece nel secondario che riversa il suo pensiero, è lui stesso che è stato affascinato dalla figura di Kurtz al punto da doverla mettere in scena.
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler
Molto interessante!Ragazzi a che punto siete?
Son qua, son qua... Little, credi davvero che i negri siano visti con inferiorità? Io ho notato, invece, una sorta di invidia per il loro essere legati al Cuore della tenebra. Quelli che Marlow tratta peggio, secondo me, sono i negri semi-civilizzati.
ma vengono visti quasi come dei cavernicoli (non ricordo le parole precise) e mi ha un po' preso male, ok che in quel periodo era così, ma forse ci va giu parecchio pesante.
Credo che nel vederli come cavernicoli non sbagli di molto (almeno per quanto concerne certe etnie). Tutte le popolazioni che non sono state toccate direttamente dalle grandi civiltà colonizzatrici (sia la nostra, ma anche quella cinese o, in America, le civiltà precolombiane), sono rimaste all'età della pietra o del bronzo fino a quando non sono stati costretti a "civilizzarsi". Poi, al tuo posto, non parlerei con tanto sprezzo delle società preistoriche. Se ci pensi, spesso si dice: tale frutto è originario del medio oriente, o addirittura dall'estremo oriente, ed è stato introdotto da noi diecimila anni fa. Altro esempio, ossidiana lavorata proveniente dall'Italia, è stata ritrovata presso siti archeologici di tutta l'Europa, e perfino in Afganistan. Tra i "cavernicoli" in realtà esisteva già una forma di commercio globalizzata, seppure molto lenta, e le tracce artistiche che ci hanno lasciato, sono tutt'altro che disprezzabili.
Io ci sono (Arianna è via per lavoro, quindi mi sa che dovremmo proseguire senza di lei). Mi riservo però di commentare tutto a romanzo finito, in maniera da dare una visione globale dell'opera.