L'altra sera ho visto Cell. Per caso.
Cell è un film del 2016 diretto da Tod Williams, basato sull'omonimo romanzo di Stephen King, co-autore anche della sceneggiatura.

Il libro non l'ho letto.
La pellicola inizia con un bello spaccato di gente in un aeroporto (per chi vedrà Cell godetevi l'incipit perché è l'unica cosa interessante), Stati Uniti, melting pot, via vai, scale mobili e facce, tante inquadrature di facce. Espressioni diverse, diverse somatiche. Movimento.
All'improvviso ogni individuo che in quel momento sta telefonando impazzisce. Scene di panico e di sangue, gente che uccide o si uccide. Il protagonista - che non stava telefonando in quel preciso momento - è immune e guarda esterrefatto. Non riesce a credere, ma allo stupore subentra subito la necessità primaria di doversi difendere, nascondersi, togliersi di mezzo e mettersi al riparo. Capire.
E tutta la pellicola sarà così, un fuggi fuggi con dialoghi mediocri e comparse di minimo spessore.
Con un finale frettoloso che nemmeno riesce a dare una conclusione aperta, perché il film in realtà non esiste.
Non c'è niente, non storia.
La fotografia è la solita di sopravvivenza. L'espressività drammatica inesistente.
Voto da 1 a 5: 1
Ho buttato un'ora e mezza della mia vita
