Vecchia come il cucco, ma sempre carina e attuale.
Un deputato bergamasco e uno catanese si incontrano alla buvette di Montecitorio e subito si trovano.
Il lombardo dà appuntamento al siciliano nella sua villa dalle parti del capoluogo lombardo.
Quando si incontrano il siciliano fa subito i complimenti al lombardo per la splendida proprietà.
«Bella, bella davvero. Complimenti vivissimi, caro collega. Splendida è, ma quanto è grande?» chiede il catanese.
«Grazie, grazie, collega» fa il bergamasco, compiaciuto, con un sorriso tutto denti. «Ho un ettaro di parco e, più giù, quattro ettari di vigneto a Cabernet-Sauvignon.»
«Bravo, collega, bravo. E la villa?»
«Mille metri quadri, tra porticati e dependance, più la piscina.»
«Mi complimento assai, collega, ma come ti la facisti?» lo prende in giro il siciliano. «Con lo stipendio da parlamentare?» e gli affibbia una pacca sulla spalla.
Il lombardo ridacchia e conduce l’ospite nella terrazza al primo piano. Gli offre un binocolo e indica: «La vedi quell’autostrada?»
«’N ca certu che la vedo l’autostrada» risponde il siciliano.
«Ebbene, la massicciata, invece di 30 centimetri l’abbiamo fatta di venti» ammette orgoglioso il lombardo. «Con questa differenza mi son pagato la villa.»
«Bravo collega, vedo che da queste parti non si scherza» si complimenta il catanese, e lo abbraccia come fosse un fratuzzu suo.
Si danno appuntamento per un altro incontro in Sicilia.
Il catanese lo porta verso casa sua, alle pendici dell’Etna, e mentre attraversano infiniti filari di viti il bergamasco chiede: «Ci vuole molto per arrivare a questa tua proprietà?»
«Ci camminiamo sopra da venti minuti, collega. E quella è la mia casetta» aggiunge, e indica una masseria sopra una collina e grande quanto un paese intero.
E poi, all’interno una trentina di edifici tra fontane e porticati, scuderie e piscine.
«È tutto tuo?» chiede stupito il lombardo, e quasi gli manca il fiato.
«Cento ettari di nerello mascalese, cento ettari di nocellara etnea e cento ettari di frutteto. Diecimila metri quadri coperti la masseria.»
«Ma come hai fatto?» mormora imbambolato il lombardo.
Il catanese lo conduce sopra la torre di guardia della masseria e gli mette in mano un binocolo.
«Quell’autostrada la vedi?»
Il bergamasco guarda, cerca e non si dà pace: «Ma, dove?»
«Là» indica il catanese.
«Ma lì non c’è niente» constata il bergamasco.
«Appunto!» esclama esultante il siciliano.